In preparazione al nuovo tour del Marocco di ottobre e del Trekking tour di novembre ho deciso di approfondire le città che andremo a visitare; in questo articolo e nei prossimi che scriverò quest’estate proverò a descriverti dal mio punto di vista i posti che vedremo nei tour, con qualche anticipazione e curiosità!
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Oggi ti voglio raccontare di N’Kob, il villaggio capitale della tribù berbera Ait Atta, una provincia di Ouarzazate. Ait Atta è un’antica tribù berbera esistente prima dell’entrata degli arabi e degli islamici in Marocco nel VII secolo; era la più importante tribù marocchina tra il XV e il XIX secolo.
Il villaggio di N’Kob, un concentrato di storia e tradizione
N’Kob è il villaggio più famoso del Marocco per le sue 45 Kasbah, che in arabo significa cittadella, rocca; in pratica, si tratta di un’area quadrata cinta da alte mura, costruite in paglia e fango. Sono uno dei simboli che caratterizza il Marocco, ed è possibile trovarne tantissimi in giro per il paese. Ad ogni angolo delle mura si trova un’elegante torre traforata da archi, scavata da nicchie e motivi romboidali o sormontata da puntoni.
All’interno della Kasbah si trovano varie case, botteghe, granai e il castello del signorotto locale. Generalmente tali cittadelle venivano costruite in cima ad una collina, in modo da poter dominare la valle e avvistare eventuali nemici.
Nella Kasbah si trova anche un punto dove le persone si trovavano per risolvere problemi; un luogo neutro per famiglie che volevano trovare una soluzione per regolare i loro affari.
A N’Kob si trovano le più antiche Kasbah del Marocco, che vengono mantenute con la stessa tradizionale costruzione di un tempo.
Una delle cittadelle si è resa distinguibile dalle altre per il bellissimo mercato del sabato e della domenica; tutti gli abitanti dei villaggi circostanti scendono dalle montagne per fare gli acquisti qui. Uno dei prodotti che viene venduto di più sono le mandorle; vengono coltivate biologicamente nelle valli vicine e rappresentano un vero e proprio simbolo del mercato tradizionale di N’Kob.
Ad accompagnarci nei nostri viaggi ci sarà la guida Mohamed; lui è nato sulle montagne di Saghro sull’Atlas, ma si è trasferito da piccolo con la famiglia proprio nel villaggio di N’Kob, dove è cresciuto e oggi lavora.
Un crocevia di tradizioni, culture e storie
Nel centro di N’Kob c’è un bar, il cui proprietario è un ragazzo molto giovane che si prende cura delle persone del villaggio e anche di qualche turista di passaggio. Si chiama Said, e mi ricordo che una volta mi voleva parlare, e cercava in tutti i modi di comunicare con me.
Ci mettiamo a ridere perché lui mi parla in berbero e con i gesti, e si sforza in tutti i modi perché io possa capire quello che mi vuole dire. Alla fine capisco ciò che mi vuole chiedere: “Vuoi un noir all’italiana?” Questo è il modo che usano per chiamare il caffè espresso, che qui è assolutamente buonissimo.
Oltre al bar di Said, nel centro di N’Kob c’è anche un negozio chiamato Ait Atta Shoes di Mr. Oufafa. È un artigiano calzolaio, che crea scarpe e sandali tradizionali Berberi con pellami del posto. Si tratta di calzature che vengono utilizzate dalla maggior parte dei contadini e delle persone che abitano questi luoghi. Il prezzo varia da 120 Dirham a 150 Dirham, cioè dai 12 ai 15 euro circa per sandali in pelle fatti a mano di alta qualità.
La miglior tatuatrice henné marocchina viene da N’kob; qui si possono fare i tradizionali tatuaggi sul corpo, oltre che comprare direttamente la polvere di hennè. L’origine di questi tatuaggi viene dai matrimoni tradizionali berberi, a cui ho avuto la fortuna di partecipare durante il mio ultimo viaggio.
Oltre al matrimonio si celebra una grande festa per gli invitati, dando la possibilità agli invitati di conoscersi e di incontrare le ragazze pronte al matrimonio. Si suona e si danza fino all’alba, mentre la sposa aspetta nella sua camera il marito; per lei non è possibile partecipare perché si crede possa venire colpita dalla magia nera.
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A presto
Giovanna
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