Questa è la parte conclusiva del mio diario, del mio viaggio in India. Se non hai ancora letto le parti iniziali, puoi trovarle qui: parte 1, parte 2 e parte 3.

Giorno 15.02.2017

Chi l’avrebbe mai detto: sono a Calcutta e la giornata inizia con la visita alla casa di madre Teresa, dove lei riposa. Quando entro, mi accorgo che stanno facendo messa ed è una vera emozione essere lì. Mi prendo del tempo per meditare e poi mi avvicino alla tomba. Sento una forte energia che mi arriva. Prendo le medagliette e le appoggio sopra per caricarle con quest’energia così potente.

Poco dopo, andiamo a visitare l’orfanotrofio. Appena arrivo c’è un bambino piccolo, che prendo subito in braccio: è amore puro! Salutiamo tutti i bambini, quelli più piccoli e quelli più grandicelli. Lì conosco Trudi, di cui ti ho già parlato nell’articolo degli obiettivi. È la signora di 75 anni, che da ben 15 anni si ferma qui 2 mesi ogni anno per aiutare i bambini.

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Certi bambini sono nel loro lettino e altri stanno mangiando. Sono dei bambini con deformazioni leggere, sopratutto con problemi da parto. È meraviglioso vedere come i bambini cerchino sempre gli occhi delle loro protettrici. Si sentono al sicuro, si sentono a casa.

Ritorniamo in albergo e pranziamo lì ed è un vero lusso perché non ho mai fatto un vero pranzo da quando sono in India. Al pomeriggio andiamo a visitare un tempio molto potente a livello di energia. Ci va un’ora e mezza per raggiungerlo. Qui non si riesce a calcolare chilometri e distanze, il traffico è così intenso nelle città.

Al ritorno all’albergo c’è la cena pronta e festeggiamo una nostra amica conosciuta lì, Michela, che compie 50 anni. Ad accoglierla, una bellissima torta tutta rosa!

Giorno 16.02.2017

Oggi è un nuovo inizio. Mi viene subito in mente che oggi mia nipote Laura compie 19 anni! Subito le mando il mio pensiero: che tu possa sempre trovare l’amore per te stessa ❤

Usciamo e visitiamo la casa di Paramahansa Yogananda, un grande maestro di yoga che ha vissuto lì gli ultimi 20 anni. Entriamo nella sua camera e ognuno prende un posticino a terra. Iniziamo a cantare e meditare, io scrivo e prendo appunti. Sento che stanno nascendo un sacco di idee per il percorso che faccio con le persone che mi seguono!

Lì vicino c’è una terrazza che si affaccia sul tempio. Stanno facendo musica con tamburi e suonagli, una melodia meravigliosa. Mi sono completamente fatta rapire da quel momento, ho staccato il telefono e mi sono immersa nella musica. Un’emozione indescrivibile!

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Proseguiamo per la casa dell’amico fedele di Yogananda, entriamo e ci riceve la figlia che ha 84 anni. Ci mettiamo tutti in una camera a cantare e lei ci accompagna. C’è un tavolo con una tovaglia blu mare, con le foto ricordo.

Da lì andiamo a casa di Yogananda e ci riceve un nipote all’interno di una casa pulitissima è meravigliosa. Al primo piano c’è un locale dove ci mettiamo a cantare. Sopra c’è il locale preferito di Yogananda, dove meditava, un locale piccolissimo. Proprio su uno scalino lì vicino si racconta che abbia ricevuto diverse illuminazioni, tra cui la chiamata per andare a studiare in America.

Sono davvero grata di aver potuto meditare in questi luoghi sacri, dove ho potuto ricevere consigli e conferme.

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Giorno 17.02.2017

Sono sveglia dalle 4.30. Cerco di rispondere a tutti i messaggi, finalmente trovo una buona rete Wi-Fi, che non sempre è accessibile. Oggi resto sola e faccio un giro: avete presente quando sale una certa voglia di perdersi, senza sapere dove andare e cosa fare? Ecco, io sto così.

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Così parto. Dopo pochi metri, mi fermo al semaforo aspettando che verde… ma forse non lo diventerà mai, dato che ragazzo mi chiede se mi serva aiuto. Allora decido di attraversare come fanno loro, con il rosso! Dopo un po’ prendo il taxi, che non vuole partire finché non concordiamo il prezzo. Per fare 5 chilometri con un tempo di 30 min, il costo è di Fr. 2.-!

Mi faccio portare in un centro commerciale, consigliato dal direttore dell’albergo, dove faccio un giro tra i negozi dei veri ricchi. Sembra quasi surreale che possa esistere un luogo così in mezzo alla povertà più assoluta. Mi fermo a pranzo e approfitto per chiamare la mia mamma, che mi tiene compagnia mentre pranzo.

Quando ho finito vado fuori a prendere un taxi. Si ferma un tassista che non parla inglese, ma per fortuna ci sono tre ragazze che mi aiutano e spiegano al signore quale sia la mia meta. La gentilezza di queste persone è indescrivibile! Durante il viaggio, il finestrino è messo un po’ male, tanto che sale e scende come vuole lui… sorrido e penso alle nostre macchine automatiche. Rifletto, medito e penso. Arrivo in albergo ed il gruppo non è ancora tornato. Ne approfitto per lavorare un po’!

Giorno 18.02.2017

Andiamo a casa di Yogananda e iniziamo con i canti. Sono canzoni con parole molto belle e profonde. Ognuno di noi ha la possibilità di ritornare a meditare nel posto sacro, io salgo sull’ultimo scalino, quello di Yogananda.

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Poco dopo, c’è la cerimonia di Francesca, una ragazza che fa la promessa di seguire Yogananda nell’amore, nella meditazione e nello yoga.

I nipoti ci preparano un pranzo squisito, la moglie ci racconta degli aneddoti interessanti sul suo passato.

La mia amica Ada nel pomeriggio parte per ritornare a casa. Sono felice di aver conosciuto questo posto fantastico con lei!

Torniamo a casa dell’amico di Yogananda, dove facciamo le condivisioni della settimana. Una condivisione che mi ha emozionato tanto è stata quella di Sinan. Viene dalla Germania e ha deciso di accompagnare la moglie, facendole da “autista”. Non aveva mai meditato prima, ma l’ha accompagnata fin qua perché lei è sempre stata malata, era sulla sedia a rotelle. Un viaggio in India sarebbe stato assurdo da condurre, ma grazie ad un audiocorso, la sua vita è cambiata radicalmente. Volere è potere: solo noi possiamo cambiare il nostro stato mentale e fisico!

Giorno 19.02.2017

Oggi ultimo giorno in India. Mi sveglio presto e faccio colazione con il gruppo che prosegue il suo pellegrinaggio verso Purj. Dopo la loro partenza, vado a messa da Madre Teresa e quando ritorno mi preparo per la mia partenza: la borsa esplode giusto un po’!

Scendo nella hall ad aspettare l’autista che mi porta all’aeroporto per proseguire il mio Viaggio e li incontro quattro signore indiane che urlano di santa ragione… evidentemente tutte vogliono aver ragione, ma nessuna di loro ascolta realmente le motivazione delle altre. Ci dev’essere qualche problema di comunicazione!

Alle 14 arriva l’autista a prendermi ma le strade sono bloccate per un comizio politico. Per arrivare in aeroporto c’è un po’ di casino. All’improvviso, vedo degli indiani che si lavano per strada. Chi di voi si fa la doccia sul marciapiede o si lava i denti alla fontana?

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Andando verso l’aeroporto e su un ponte c’è il big bang, come a Londra.

Eccomi arrivata, pronta a ripartire per la mia destinazione di ritorno: casa!

India, sei stata un’emozione unica ed indescrivibile. Ti porto nel cuore, mi hai insegnato tanto!