Esiste l’amore? Può essere una forza talmente potente da tenere assieme due persone per tutta la vita? Come posso essere sicuro che la storia d’amore che sto vivendo durerà per sempre?

Sono domande molto complesse e a cui è difficile dare una risposta; io stessa me le sono poste moltissime volte, e ancora rimango con tantissimi dubbi.

A tal proposito mi viene in mente una storia molto particolare, collegata al mio viaggio in India; lì ho scoperto una cultura completamente diversa dalla nostra, eppure così affascinante.

Vi avevo già accennato qualche dettaglio nell’articolo su come uscire dalla zona di comfort; oggi però non voglio raccontarvi qualcosa che è successo a me. Vi voglio bensì raccontare la storia di due persone meravigliose, che ho fortunatamente incontrato durante questo mio viaggio.

La storia d’amore di Rajenda e Mohini

Durante la mia permanenza a Delhi ho incontrato moltissime persone, splendide e gentili, che mi hanno fatto conoscere una cultura a me misteriosa, eppure così attraente e mistica.

Tra di loro c’erano anche il signor Rajendra e la signora Mohini, nati e cresciuti in un “piccolo” villaggio nel Rajastan. Rajendra è molto amichevole e gentile, Mohini più riservata ma sempre molto premurosa.

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Con loro ci sono i loro due figli, Manish e Manjeet, e a vederli tutti assieme mi si riempie il cuore di gioia perché sono proprio un quadretto incantevole di famiglia felice.

Rajendra comincia a raccontarmi la loro storia, e mi dice che loro due si sono conosciuti da bambini, quando avevano 12 anni; nello specifico, mi dice, si sono conosciuti al loro matrimonio.

Rimango allibita.

L’allegra famigliola che avevo appena conosciuto era frutto di un matrimonio combinato. In testa cominciavano a frullarmi un sacco di domande, dubbi, preoccupazioni. Ma com’era possibile che due bambini fossero stati obbligati a sposarsi? Come hanno fatto a sopportare un peso così grande?

Il matrimonio pieno d’amore

Rajendra sembrava aver letto nei miei occhi la preoccupazione, e mi ha tranquillizzata subito; dopo la promessa di matrimonio, entrambi hanno continuato a vivere con i propri genitori. Negli anni si vedevano alle feste del villaggio, dove si salutavano da lontano senza potersi avvicinare; a 19 anni poi hanno cominciato a vivere assieme.

Mi spiega poi che nella loro tradizione funziona così: sono i genitori a scegliere il compagno di vita per i propri figli, prendendo accordi di matrimonio in età molto giovane; solo più tardi però inizia la vita di coppia vera e propria, al raggiungimento della maggiore età.

Per noi occidentali, è difficile capire questa cultura; io in primis mi sono sentita disorientata dopo che mi era stato raccontato come funziona il matrimonio in India.

Tuttavia, il rapporto che hanno instaurato loro due è così candido e genuino che veramente non si può far altro che percepire l’affetto nella loro semplice casa di periferia: un affetto proveniente da una storia d’amore speciale.

La casa, l’amore, il rispetto reciproco

Quando Rajendra mi ha raccontato la loro storia d’amore ci trovavamo nella loro casa per cena. È un appartamento piccolo ma molto accogliente, dove felicità e armonia vivono e alimentano tutta la casa.

Nell’armadio della cucina hanno un piccolo tempio. La componente religiosa è molto importante per tutta la popolazione indiana, e non sono all’interno delle mura domestiche; anche dentro ai negozi o nelle attività commerciali, ancora prima di arredare, si dedica uno spazio per il tempio. È un segno di rispetto e protezione, che si “inaugura” con una speciale cerimonia di benedizione. Anche se la divinità è sempre al centro del tempio, ognuno lo adorna secondo i propri gusti, rendendo ognuno di essi originale e creativo.

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Anche il piccolo tempio contribuisce a creare l’armonia all’interno dell’abitazione, perché si tratta pur sempre di un segno d’amore.

Con questo non voglio certo dire che la soluzione ai problemi dell’amore sia un matrimonio combinato. Sono ancora dell’idea che sia una pratica molto limitante della libertà personale.

Tuttavia, ammiro molto il legame che Rajendra e Mohini sono stati in grado di creare nella loro storia d’amore. Sono dell’idea che tutti noi abbiamo qualcosa da imparare da questo legame, e ho capito che riguarda il valore che si dà alle persone che ci stanno accanto.

Loro sono stati in grado di capire ed amare sé stessi con amore che è molto difficile trovare qui. Ed è proprio da questo amore per sé stessi che sono riusciti ad amarsi reciprocamente, così come amano i loro figli.

Solo quando impariamo ad amare noi stessi riusciamo a capire cosa significhi amare gli altri, ed è solo allenandosi ad amare noi stessi che impariamo ad amare.