Da anni sognavo e cercavo qualcosa per realizzare il mio sogno!

Mi definisco una viaggiatrice, e viaggiando ho scoperto dei luoghi nel mondo che mi hanno fatto sognare.

Ci sono viaggi che rimangono impressi nel cuore, come il viaggio che ho fatto in Birmania. Tra le tante cose, lì ho visitato la grotta con più di 6000 Buddha ed è stata un’emozione indescrivibile. Oppure trovarsi sul lago Inle con i suoi bellissimi orti galleggianti, coltivati direttamente dalla barca!

E queste sono solo alcune delle innumerevoli esperienze che ho fatto in viaggio: ho scoperto luoghi che mi hanno incantata per i loro profumi e suoni diversamente chiamati rumori.

Mi affascina molto il diverso: mi piace scoprire come vivono le persone nei paesi più remoti, conoscere e assaggiare i loro piatti tipici, i loro sapori pieni di spezie.

Mi presento: sono Giovanna Solcà, vivo a Lugano, sono una life coach e organizzo viaggi di crescita personale in Marocco.

Amo tutto quello che trasforma la vita delle persone, perché credo che ognuno di noi abbia la possibilità di trasformarsi e rendere la propria vita piena di magia.

Uno dei viaggi che amo ricordare più spesso è quello in India, dove sono rimasta affascinata dai colori, i profumi e i suoi mille rumori. L’India o la ami o la odi, e per me è stato amore a prima vista.

Ciò che mi ha rapito di più del viaggio è stata la spiritualità dei templi: sono luoghi immersi nella natura dove potersi soffermare ad osservare e meditare e dove, attraverso i racconti, è possibile capire a fondo le tradizioni locali e scoprire la storia di queste terre.

La meditazione è per me un punto fondamentale della mia vita: adoro meditare perché mi permette di stare con me stessa nel mio spazio, e questo e un vero privilegio.

Quando scopri la dimensione della meditazione ti accorgi che ogni momento è una grande opportunità; la meditazione mi permette di trovare il mio equilibrio, come una bilancia, e mi ha permesso in questo viaggio di percepire l’immensa energia di questi luoghi così speciali e sacri.

Il mio percorso di meditazione è cominciato più di 20 anni fa. All’inizio è stato impegnativo capirne il significato: entrare dentro me stessa e concentrarsi è stato difficile, a volte quasi incomprensibile; poi, piano piano, ho scoperto i suoi benefici, e tutto è diventato magia.

In India ho scoperto lo yoga e ho approfondito la meditazione. Fare yoga permette di sentire il proprio corpo: ogni movimento è dolce, la mente si rilassa e le emozioni prendono il giusto equilibrio.

Un vero sogno!

Ho sempre continuato a fare yoga con il Guru Raji che viene periodicamente in Svizzera e ho partecipato a ritiri in convento, dove le giornate erano dedicate a yoga, meditazione e teoria.

Ora pratico yoga con mia figlia Marianne che tiene lezioni di yoga online.

Tra i miei progetti futuri c’è anche la realizzazione di un ashram, cioè un centro benessere dove puoi conoscere la meditazione, lo yoga, l’alimentazione e la medicina ayurvedica. Ma prima dell’ashram lascia che ti racconti com’è nata la mia passione per il Marocco e i progetti in cantiere qui.

Un giorno la mia amica Vittoria mi chiama e mi chiede: “Verresti con me in Marocco a fare un trekking?” Io non sono certo un’esperta di trekking, ma sono sempre entusiasta di visitare posti nuovi e provare nuove esperienze, così mi butto e vado con lei.

20 km al giorno su e giù per le montagne che sembrano il Gran Canyon, le notti a dormire nella tenda berbera, in modo molto spartano; il tutto a 2300m di altitudine, dove il freddo si fa sentire (nonostante dormissimo nei sacchi a pelo).

Vi posso garantire che in quei giorni sono stata benissimo: ho riso tanto, ho apprezzato la nostra matta compagnia e ho scoperto abitudini completamente diverse. Tutto questo è stato l’inizio del mio viaggio di scoperta.

I nomadi ci hanno accompagnati per tutta la durata del trekking con i muli; ci hanno cucinato dei tipici piatti marocchini, come ad esempio la famosa tajine, l’insalata marocchina, o la capra cotta sottoterra, in un forno naturale e con una lenta cottura.

In quei giorni ho visto paesaggi mozzafiato, con colori della terra fenomenali e immersi nella semplicità della vita che i Nomadi fanno. Insomma, un viaggio che mi ha trasformato, pieno di energia che riscoprivo ad ogni passo.

Così ho trascorso una settimana in Marocco, tra trekking sull’Atlas e deserto, viaggiando tra i villaggi e scoprendo i mercati locali.

Non era la prima volta che mi trovavo in Marocco quindi le abitudini, i colori, i profumi di spezie ed i sapori mi erano abbastanza familiari. Alla fine del trekking mi sono fermata in Marocco con altre due amiche, Stefi e Uma, che mi avevano raggiunto a Marrakech. Abbiamo passato qualche giorno nella città rossa, girando il centro storico chiamato Medina e visitando mercati e artigiani tradizionali, dove si possono trovare oggetti che fanno sognare.

Con la stessa guida del mio trekking, Mohamed, siamo andati a fare un trekking alle cascate di Ourika, a circa un’ora di strada da Marrakech. Un tragitto completamente immerso nella natura, in cui ho trovato il tipico sapone per fare l’hammam e straordinari tappeti fatti a mano con disegni marocchini nei tipici mercati dei villaggi.

A valle ci siamo fermati a mangiare in riva al fiume, accompagnati dalla musica tradizionale. Durante questo viaggio ho confidato a Mohamed quanto mi aveva fatto sognare Marrakech, che comunque adoro da molti anni. In Marocco mi sono sentita vicino a tutto quello che amo e ho avvertito la magia, forse anche per la grande somiglianza al mondo asiatico, a me sempre molto caro.

E così ho condiviso questo sogno con Mohamed: tenere i miei corsi nel deserto! Lui si è mostrato subito entusiasta, mettendosi subito a disposizione per organizzare un altro viaggio: sono rimasta a bocca aperta per la rapidità con cui si è aperta la via per realizzare il mio sogno.

Un sogno che nel tempo si è fatto più grande, e che è sfociato nella proposta di collaborazione per l’acquisto e la gestione di un Riad. Wow! Un Riad è una tipologia di albergo situato nella Medina a Marrakech, solitamente da 3, 5 o 10 camere.

Tutto questo ha reso realizzabile una vita che sognavo e che ora sta diventando realtà: da tempo infatti cercavo qualcosa di speciale da realizzare, qualcosa di mai immaginato prima. Ho lavorato nell’azienda di famiglia per 30 anni; allo stesso tempo mi sono occupata di tre figlie che mi hanno trasformato nel viaggio di vita insieme. E poi la svolta quando sono diventata Life coach, ed ora questo: in Marocco è il momento di una nuova svolta.

Ricordo i miei precedenti viaggi fatti a Marrakech, quando sognavo in silenzio, osservando i movimenti delle persone che gestivano il proprio Riad, fantasticavo su come avrei potuto realizzare un progetto immobiliare, su come avrei potuto imparare a gestire tutto questo. Ora invece tutto ha un significato, tutto torna.

La domanda che mi fanno più sovente è: perché hai scelto Marrakech? La risposta è una combinazione di più fattori: le persone, la continua creatività che trovo qui, il clima sempre mite e piacevole sono tutti ingredienti che contribuiscono a creare la magia di questo posto.

Un esempio di persona speciale che ho conosciuto qui è il sarto con cui collaboro: lui è un vero artista, capace di rendere reali tutte le mie idee. 

Esattamente un mese dopo dal quel mio viaggio di svolta in Marocco ho ripreso l’aereo per ritornare a Marrakech, dove ho trascorso 5 giorni a visitare alcuni Riad.

Dopo aver visitato 8 case, e dopo aver visto un po’ di tutto (da quelle già arredate con proprietari poco gentili alle case tradizionali, vissute in modo molto spartano, con le galline nella corte, piastrelle e infiniti mosaici), mi arriva un’ulteriore chiamata e siamo partiti per visitare un’altra casa. Arriviamo, suoniamo ma nessuno ci apre, quindi ce ne andiamo senza aver visitato nulla.

Dopo qualche tempo ci hanno richiamato, ed è successa la stessa cosa: abbiamo suonato ma nessuno ci ha aperto. Al che ho pensato: “È destino, questa casa non fa per me”. Per me infatti il rispetto è fondamentale, e questi segnali mi hanno quasi portato a desistere.

Il giorno dopo mi ha chiamato il mio amico Rachyd, proponendomi un nuovo appuntamento per visitare la casa. “Fidati, questa vale la pena di vederla!” mi ha detto. Io non ci volevo più andare, ma ho voluto dare un’ultima possibilità fidandomi delle sue parole.

Arriviamo quindi davanti alla porta: entro e mi ritrovo in un sogno! Una casa piena di opere d’arte, di porte, quadri e manufatti. Il padre del giovane proprietario era un collezionista, e aveva accumulato negli anni un gran numero di tesori.

Durante la visita salgo sulla terrazza e trovo una vecchia scrivania, con dei cuoricini pitturati sul tavolo. In quel momento ricordo vivamente di aver pensato: “Ecco, questa è casa mia!”. 

Da lì in avanti comincia una lunga storia fatta di trattative, burocrazia e accordi con le persone che mi avrebbero affiancato nel mio percorso. Ti confesso che non è stato facile: per arrivare al momento in cui ho firmato per l’acquisto sono passati ben 355 giorni!

La parola che più ha caratterizzato questo periodo è “inshallah”, cioè: “Se dio vuole. Le avventure sono state infinite, divertenti e molto motivanti; ti posso assicurare però che ne è valsa la pena, perché la mia creatività tra i piani della casa è senza limiti. Qui a Marrakech posso realizzare tutto quello che desidero.

La mia presenza in quanto donna in Marocco è un po’ fuori dal normale: la libertà per le donne marocchine è molto limitata, ma io riesco a trasmettere qualcosa di diverso dalle loro abitudini. 

Il mio team in cantiere è di soli uomini, che però mi rispettano molto: mangio con loro, e quando mi siedo sui mattoni per osservare il loro lavoro mi parlano e mi apprezzano, soprattutto per il fatto che, quando c’è da trovare una soluzione per un lavoro, lo osservo e lo trasformo in arte. 

Di questo devo ringraziare mio papà e suoi insegnamenti: in Svizzera ho realizzato due case e ho imparato molto da questa esperienza, seppur molto diversa nei tempi e nei modi marocchini 

È quasi tutto pronto, inshallah: secondo i piani dovrei riuscire ad aprire il mio B&B in estate del 2021. 

Il Riad si chiama “Lumière d’étoile”, cioè “Stelle del deserto”, perché ti sembra di toccarle con mano. È un nome che fa riferimento anche alla luce naturalmente: quella luce che mi ha cambiato nel mio primo viaggio nel buio del deserto e che ha il potere di trasformare le persone. 

Di cosa mi occuperò quando il B&B sarà aperto? Non solo di accogliere i miei ospiti, ma organizzare tantissime attività dentro e fuori il mio Riad: corsi di yoga e di meditazione, corsi per realizzare il mala tibetano, corsi di crescita personale, ma anche massaggi e trekking organizzati nel deserto.

Il mio intento è quello di trasmettere totalmente la magia che provo ogni volta che visito questa terra: l’emozione di salire in groppa al cammello, il silenzio delle notti nelle tende, la cultura gastronomica e i desideri racchiusi nelle lanterne che salgono tra le stelle.

Tutto questo mi motiva tantissimo e mi permette di vivere in un sogno che spero non finisca mai, in un luogo che sembra essere stato fatto apposta per far vivere la magia e per scoprire sé stessi in un eterno viaggio di conoscenza interiore.

Ti lascio con una citazione di Walt Disney che amo ripetere a tutti quelli che decidono di seguire i propri desideri: “Se puoi sognarlo, puoi farlo.”