Viaggio interiore, viaggio dell’anima

Viaggiando ho scoperto un sacco di opportunità. Soprattutto, ho scoperto ciò che la vita mi offre per compiere il percorso più significativo e importante: quello interiore. Adoro viaggiare, sia interiormente che fisicamente. Questa parola racchiude un sacco di ricordi di piccoli e grandi percorsi compiuti negli anni che mi hanno profondamente cambiato.

Il vero viaggio, per me, inizia ancora prima delle programmazione. L’ultimo viaggio che ho organizzato, ho pensato dentro di me che non fosse il momento migliore, tra scuola, lavoro, casa… e poi la mia forza di volontà ha preso il sopravvento e in pochi minuti, avevo già effettuato la mia prenotazione! Dopo quel clic, si inizia a fantasticare sulla meta, su ciò che accadrà, sui posti da visitare e su quanto sarà emozionante, bello e avventuroso!

Il bagaglio culturale che ci si fa
viaggiando è un qualcosa di unico. Ogni viaggio è un’esperienza diversa, ti lascia un’emozione nuova e ineguagliabile. Io ho girato parecchio e tra le mie avventure, ce ne sono state due che hanno regalato alla mia anima dei momenti indimenticabili.

I miei due viaggi più profondi

L’India, una terra magica e affascinante. Durante un viaggio benessere nel Kerala ho conosciuto un Guru, che ho poi scoperto, con mio enorme piacere, essere un grande viaggiatore a sua volta. Viene in Ticino a tenere dei corsi periodicamente, in un monastero a Faido. Da allora seguo con lui un percorso di yoga, meditazione e respirazione che porta enormi benefici alla mia mente, al corpo e al mio spirito.

In Africa, invece, ho avuto un’esperienza molto diversa: ho fatto un viaggio insieme ad altri volontari per inaugurare una scuola dell’infanzia che abbiamo costruito in Togo.

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Nel momento stesso in cui ho messo piede su questa terra speciale, mi sono subito fatta coinvolgere dalla sua energia e dalla sua frenesia. Eravamo a Djon, un piccolo paese di cui è difficile immaginarsi l’immensa accoglienza, la gioia, la felicità e la semplicità di quel pezzetto di terra africana sperduto nel nulla. Il mal d’Africa non si può spiegare facilmente, è un sentimento molto forte che non passa mai. E proprio in questa terra ho lasciato un pezzetto di me e ho potuto imparare tantissimo da tutti i suoi abitanti. I bambini sono tantissimi, sempre allegri e sorridenti e mia figlia Marianne, che aveva partecipato attivamente alla costruzione dell’asilo, ha rincontrato Justine, una tenera bambina del luogo che le stava sempre vicino.

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Così è nata l’idea dell’adozione a distanza. Amo poter garantire ai piccoli di frequentare la scuola, di possedere i libri necessari, di potersi vestire e inoltre per assicurare dei controlli sanitari periodici. Poter dare una mano a una popolazione così bella, è un’emozione sempre presente nel mio cuore e mi aiuta a prendere molte decisioni.

Emozioni, conoscenza, felicità e nostalgia: viaggiare, per me, è questo e molto altro!